Interpreti e Traduttori

interpreti e traduttori

Conoscere una o più lingue straniere è ormai diventato fondamentale per operare in tutti i settori che prevedano rapporti internazionali. Comunicare è infatti diventato più semplice e veloce, ma parlare lingue differenti può costituire un serio ostacolo. Lavorare come interpreti e traduttori è oggi quindi una scelta molto azzeccata e tali professionalità sono sempre più richieste.

E’ bene precisare, anche se può apparire scontato, che si tratta di due figure distinte: l’interprete lavora con la parola orale e deve necessariamente trovare istantaneamente la formulazione più adatta a trasmettere il significato; il traduttore lavora con la parola scritta, quindi ha naturalmente più tempo per portare a termine il proprio lavoro di traduzione. Per entrambi, però, le opportunità di lavoro variano da Paese a Paese, infatti, ci sono luoghi in cui sono presenti le sedi di importanti istituzioni internazionali e luoghi in cui gli interpreti lavorano per aziende private e per i vari enti pubblici. Nella maggior parte dei casi, le due professioni sono svolte in maniera autonoma, eventualmente associata con altri colleghi. Questo perché in genere solo importanti multinazionali o grandi case editrici hanno un ufficio di traduzione interno.

L’Italia è l’unico Paese dell’UE che non abbia riconosciuto legalmente le figure di interprete e traduttore, ma giace in Parlamento una proposta di legge per istituirne finalmente l’albo professionale. Esistono diverse laure magistrali che consentono di acquisire ottime conoscenze di base, che poi vanno approfondite con l’esperienza sul campo. A differenza di quanto si possa pensare, conoscere la lingua, o le lingue, non basta. Un buon interprete e un buon traduttore devono conoscere elementi di semantica, la cultura, la civiltà e le istituzioni straniere di riferimento, la terminologia ed i linguaggi settoriali, la teoria della traduzione, i procedimenti traduttivi, i processi del lavoro editoriale, la normativa sulla protezione della proprietà intellettuale, elementi di mediazione interculturale e linguistica. Da non sottovalutare le doti caratteriali: flessibilità, capacità di concentrazione prolungata e resistenza fisica, una voce gradevole e la capacità di parlare in pubblico (queste ultime per chi lavora come interprete).

Molto utile risulta conoscere lingue considerate ancora rare nell’ambiente, ad esempio quelle dei paesi dell’est Europa, il cinese, l’arabo, le lingue mediorientali in genere. La conoscenza di tali lingue è infatti molto richiesta per lavorare come consulenti all’interno di Tribunali e Questure oppure, restando alla strettissima attualità, in quelle organizzazioni, pubbliche o private, che si occupano di assistere e collocare i flussi di migranti. Un’altra possibilità è quella di lavorare come freelance presso società che organizzano fiere, industrie farmaceutiche o agenzie che creano siti internet.