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Efficienza energetica: come e su cosa intervenire
Consumare e disperdere meno energia fa bene non solo all’ambiente, ma anche alle tasche di chi è proprietario di immobili o parti di essi. La legge di Stabilità (Bilancio) 2017 ha infatti prorogato le detrazioni fiscali al 65% (eco bonus) riservate alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. Gli interventi in tal senso possono riguardare sia le parti comuni dei condomini che le singole unità abitative.
Inoltre, in caso di interventi compiuti su tutte le unità di uno stesso condominio (fino a un massimo di spesa di 40.000 euro a unità) le detrazioni sono state prorogate fino al termine del 2021 (al momento in tutti gli altri casi sono applicabili solo per lavori eseguiti entro il 2017). E’ necessario comunque allegare alla domanda l’Attestato della Prestazione Energetica (APE) degli edifici, redatto da professionisti abilitati.
Si tratta di un’ottima occasione per spendere bene i propri risparmi e per imprese e professionisti del settore di dare dimostrazione di efficienza ed onestà. Il settore del rewamping energetico è inflazionato da un’offerta massiccia con prezzi in continuo calo, per questo è necessario rivolgersi a professionisti seri e non ad imprese energetiche che offrono…non si capisce mai bene che cosa e con quali vantaggi reali e soprattutto, con quali garanzie.
I possibili beneficiari
Per avere diritti a tali incentivi l’immobile oggetto di riqualificazione energetica deve essere di proprietà di una persona fisica, compresi gli esercenti arti e professioni, di un contribuente che dichiara un reddito d’impresa, di associazioni professionali, di enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, a patto che siano soggetti al pagamento dell’IRES (l’imposta sul reddito delle società).
L’agevolazione è estesa anche chi detenga un diritto reale sull’immobile (ad esempio l’usufrutto), ai condomini per le parti comuni, agli inquilini e ai familiari del possessore.
Gli interventi ammessi e i limiti di detrazione
Numerosi e diversificati sono gli interventi compresi nell’ampio concetto di riqualificazione energetica. Nel caso di tratti di una riqualificazione globale su edifici esistenti, tale da far conseguire un oggettivo e determinato miglioramento in termini di efficienza energetica, attraverso un insieme coordinato di interventi, l’importo detraibile può arrivare a 100.000 euro, il 65% di circa 154.000 euro. Nei casi di singoli interventi, il tetto di detrazione è variabile. Si va ad esempio dai 30.000 euro per la sostituzione della caldaia con un modello a condensazione, per l’installazione di pompe di calore ad alta efficienza o di impianti di climatizzazione invernale a biomasse, ai 60.000 euro per la coibentazione di pareti, soffitti o la sostituzione di finestre e serramenti con altri e con particolari prestazioni di isolamento, installazioni di pannelli solari termici (fino a 60mila euro); schermature solari con determinate caratteristiche.
Anche gli interventi finalizzati al controllo da remoto (domotica) degli impianti domestici rientrano nel concetto di riqualificazione energetica.
I professionisti a cui rivolgersi
Se per la documentazione necessaria il proprio commercialista saprà senz’altro dare tutte le informazioni necessarie, per la scelta di quali intervenenti compiere, soprattutto se di grandi dimensioni e/o riguardanti interi stabili, può essere utile la consulenza di un architetto esperto.