Imposta di successione: le novità più recenti

Gli eredi del patrimonio lasciato da un defunto devono farsi carico dell’imposta di successione, una tassa versata allo Stato sulla base della relativa dichiarazione presentata all’Agenzia delle Entrate competente per territorio, presso il luogo di ultimo domicilio del decuius. Dopo le semplificazioni introdotte a fine 2014 da un Decreto ad hoc, nell’anno in corso alcune novità hanno riguardato la materia, in particolare in tema di obblighi di dichiarazione di successione: calcolo del costo, franchigie, modalità di pagamento.

La dichiarazione di successione

Deve essere presentata entro un anno dalla data di apertura della successione (momento del decesso) e ciò può avvenire anche online tramite professionista abilitato. L’Agenzia delle Entrate sta predisponendo tale sistema per renderlo operativo. Una volta presentata, è compito dell’Agenzia delle Entrate calcolare l’ammontare della imposta di successione, valutare le franchigie da applicare agli eredi, notificare agli stessi l’ammontare dell’imposta attraverso un avviso di liquidazione. Con il Decreto semplificazioni, la dichiarazione di successione non è più obbligatoria nel caso in cui il patrimonio del defunto non superi i 100.000 euro e non vi siano compresi beni mobili e diritti immobiliari, con l’obiettivo di agevolare le successioni che riguardano patrimoni non consistenti.

Il calcolo delle franchigie e i diversi gradi di parentela

L’Agenzia delle Entrate effettua il calcolo della tassa di successione sulla base del valore totale dell’eredità del defunto, tenendo tenuto conto delle franchigie, cioè delle soglie esenti da tassazione, e delle aliquote diverse a seconda del grado di parentela dell’erede. Ad esempio, in base ai valori attuali:

  • Coniuge e figli, parenti in linea retta possono usufruire di una franchigia di 1.000.000 di euro, quindi se essi ricevono in eredità una casa non devono pagare l’imposta di successione se il valore catastale dell’immobile non supera tale soglia (in riferimento alla propria quota ereditaria). In caso contrario, pagheranno l’imposta sulla quota eccedente con un’aliquota del 4% per la parte eccedente la franchigia. Ogni erede ha diritto alla franchigia per l’intero.
  • Per quanto riguarda fratelli e sorelle, la franchigia è di 100.000 euro e anche in questo caso se la propria eredità è superiore alla soglia si dovrà pagare la tassa relativa all’importo in eccesso, applicando un’aliquota pari al 6%.
  • Agli altri parenti fino al 4° grado, affini in linea retta, affini in linea correlata entro il 3° (zii, nipoti, cugini di primo grado, suoceri e cognati) non si applica alcuna franchigia e l’aliquota è fissata è al 6%.
  • Per altri soggetti non è prevista franchigia e si applica aliquota dell’8%.

Un trattamento particolare meritano gli eredi disabili, i quali godono di una franchigia di 1.500.000 euro, indipendentemente dal grado di parentela con il defunto.

Le franchigie si applicano in capo a ciascun beneficiario e non sono cumulabili tra loro.

Imposte catastali e ipotecarie 2017

L’imposta di successione si paga dunque sul patrimonio ereditato, comprensivo ovviamente di quello immobiliare, compresi eventuali terreni edificabili. In questo caso, è necessario farsi carico anche del pagamento delle imposte catastali e ipotecarie, come quando si procede alla compravendita di un immobile, e ciò deve avvenire prima della presentazione della dichiarazione di successione. L’imposta ipotecaria per tutti gli eredi è pari al 2%, indipendentemente dal grado di parentela. Se gli eredi utilizzano l’immobile ad abitazione principale, possono usufruire dell’agevolazione come prima casa. Il valore catastale viene invece calcolato moltiplicando la rendita catastale rivalutata del 5% per un coefficiente variabile a seconda della tipologia di immobile. Per i terreni edificabili è prevista la moltiplicazione per 90 del reddito dominicale rivalutato del 25%.

Il ruolo del notaio

In materia di successioni il notaio è una figura fondamentale, competente ad assistere colui che desidera fare testamento, informandolo delle diverse forme possibili, ma anche i congiunti, chiamati a svolgere tutti gli adempimenti necessari, senza tralasciare alcun aspetto.

La consultazione del Notaio è necessaria per scegliere la strada più opportuna per poter addivenire ad un lecito risparmio d’imposta e per pianificare la successione evitando il sorgere di liti tra gli eredi.

 

Notaio Francesco Terrone