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La difesa del dominio: cosa fare se è già registrato da altri
I “nomi a dominio”, ossia sequenze di lettere e/o numeri, che vengono combinate dagli utenti spesso sono costituiti dal nome stesso degli utenti oppure sono nomi di fantasia o ancora sono distintivi di un marchio o un’azienda che ha la necessità di farsi rintracciare facilmente su internet.
Può accadere che il dominio sia stato registrato da un altro utente o anche che venga utilizzato in malafede ai fini di rivenderlo. Nel corso degli anni si è assistito ad un vero e proprio accaparramento dei nomi a dominio a scopi commerciali.
E’ importante sapere che i nomi a dominio sono unici e non possono essere duplicati, quello che può cambiare è l’estensione del dominio. Il suffisso .it è una delle tante estensioni disponibili e non indica soltanto l’appartenenza geografica. Infatti, bisogna precisare che anche i cittadini e le imprese dell’Unione Europea possono registrare un numero illimitato di domini a targa .it.
Cosa succede se il nome a dominio probabilmente più vicino alla denominazione della sua azienda è già stato registrato da un altro utente?
Vediamo quali sono le azioni da intraprendere nel caso concreto.
In generale, si tenga conto che le richieste di registrazione che giungono dall’utente vengono gestite secondo la regola del “first come, first served”, purché ovviamente non vi siano i presupposti per la riassegnazione del nome a dominio.
Sono molto frequenti le controversie in ordine alla registrazione del nome a dominio da parte di soggetti terzi, che spesso non hanno uno specifico interesse al nome in questione o che addirittura lo utilizzino per scopi illeciti.
Accade spesso che vengano registrati nomi a dominio simili a domini noti o contenenti il marchio di aziende famose. Tale prassi, nota con il nome di accaparramento di nomi a dominio (cybersquatting o domain grabbing), ha quale fine quello di realizzare un lucro sul trasferimento del nome a dominio a chi ne abbia interesse.
Un soggetto privato, peraltro, potrebbe veder leso il proprio diritto all’identità e/o il diritto al nome e/o il diritto alla libera espressione.
Le modalità di tutela in tali casi sono le seguenti:
- la procedura di opposizione, predisposta dal Registro .it, che consente l’accesso a due procedure alternative al ricorso all’autorità giudiziaria, ossia l’arbitrato irrituale e la procedura di riassegnazione;
- la tutela giudiziaria, cautelare e di merito.
Per iniziare un’opposizione è necessario inviare al Registro una richiesta scritta con le generalità del mittente, il nome a dominio oggetto dell’opposizione, le motivazioni e i diritti che si presumono lesi.
La procedura di opposizione, quindi, non necessita dell’intervento dell’autorità giudiziaria e in linea di massima ha dei costi contenuti e dei tempi abbastanza celeri.
In alternativa, vi è il ricorso al Tribunale ordinario attraverso una tutela cautelare, ossia d’urgenza, in cui si può chiedere di sospendere l’utilizzazione del nome a dominio fino alla decisione del giudice, oppure attraverso l’instaurazione di una causa di merito che prevede dei tempi sicuramente più lunghi.