Cambiare le lire in euro? C’è chi può ancora farlo

Un focus sull'export italiano

Dopo aver ormai perso le speranze, alcuni fortunati possessori di lire hanno un’ultima chance per ottenere l’equivalente in Euro.

Ciò infatti è tornato ad essere possibile a partire dal 22 gennaio scorso, a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la norma che anticipò dal 28 febbraio 2012 al 6 dicembre 2011 il termine ultimo per la conversione delle lire. Per questo motivo la Banca d’Italia ed il Ministero dell’Economia hanno definito le modalità con le quali dare esecuzione a questa sentenza, che però riguarda soltanto coloro in grado di provare di aver chiesto di convertire lire tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012, specificandone l’importo.

In pratica, gli aventi diritto sono unicamente quei cittadini che all’epoca si trovarono spiazzati dalla novità e si videro rifiutata la richiesta di cambio, non coloro che successivamente abbiano scoperto di possedere ancora delle lire. La conversione potrà essere richiesta presso una qualsiasi delle Filiali della Banca d’Italia che svolgono il servizio di Tesoreria dello Stato. Gli interessati potranno recarsi allo sportello portando, oltre alle lire da convertire, “idonea documentazione della richiesta fatta a suo tempo”, in particolare richieste scritte o dichiarazioni relative alla mancata effettuazione del cambio da parte di una Filiale della Banca d’Italia, purché sottoscritte da parte del personale dell’Istituto con data non successiva al 28 febbraio 2012.

L’importo in lire dovrà corrispondere a quanto dichiarato nella documentazione dell’epoca, non potranno cioè essere aggiunte lire eventualmente rinvenute dopo la data del 28 febbraio 2012. Considerato che probabilmente in molti non avranno conservato la documentazione, avendo perso nel frattempo ogni speranza, è stato previsto che la conversione possa avvenire anche sulla base di una diversa documentazione, purché la stessa presenti analoghe caratteristiche di affidabilità «che saranno valutate caso per caso dalla Banca d’Italia».

Non è chiaro a quale tipo di documentazione si faccia riferimento per cui il consiglio è di andare a chiedere chiarimenti, se in possesso di un qualcosa che possa fare fede. Non va dimenticato che la norma voluta dal Governo Monti portò a tantissime cause legali, avviate dai cittadini che nel 2012 si accorsero solo all’ultimo del cambio di data per la conversione dei soldi, in alcuni casi anche di ingenti somme. Per tale ragione BANKITALIA ha fatto sapere che “per quanto riguarda le cause legali in corso, ove sussistano le condizioni, sarà proposta la stipula di specifici accordi transattivi con gli avvocati dei ricorrenti”.

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